La partecipazione di Umberto Cavenago alla XLIV Biennale di Venezia è stata caratterizzata da un’installazione con tre grandi cornici appoggiate e non appese alle pareti: Paesaggio marino, 1990 Lamiera zincata e acciaio 450 × 120 × 250 cm; Natura morta, 1990 Lamiera zincata e acciaio 250 × 120 × 250 cm; Ritratto, 1990 Lamiera zincata e acciaio 1480 × 120 × 250 cm.
Dotate di ruote sui punti d’appoggio, consentivano il loro scorrimento a parete, delimitando gli “spazi della pittura”.
Una riflessione che ha interessato lo spazio vuoto all’interno delle cornici, dove convenzionalmente avrebbero dovuto esserci i dipinti.
Le cornici sono vuote; solo in virtù delle loro proporzioni rimandano ai generi artistici della tradizione: quella dal formato quadrato, Natura morta, allude alla misura classica del soggetto; quella orizzontale alle proporzioni del paesaggio; quella stretta e allungata al Ritratto a figura intera.
Natura morta stabilisce una relazione con il formato quadrato della pittura tradizionale, per poi sabotarla con la sua assenza.
La natura morta immaginaria si sovrapporrà con ciò che verrà incorniciato di volta in volta in ogni occasione espositiva.
La partecipazione di Umberto Cavenago alla XLIV Biennale di Venezia è stata caratterizzata da un’installazione con tre grandi cornici appoggiate e non appese alle pareti: Paesaggio marino, 1990 Lamiera zincata e acciaio 450 × 120 × 250 cm; Natura morta, 1990 Lamiera zincata e acciaio 250 × 120 × 250 cm; Ritratto, 1990 Lamiera zincata e acciaio 1480 × 120 × 250 cm.
Dotate di ruote sui punti d’appoggio, consentivano il loro scorrimento a parete, delimitando gli “spazi della pittura”.
Una riflessione che ha interessato lo spazio vuoto all’interno delle cornici, dove convenzionalmente avrebbero dovuto esserci i dipinti.
Le cornici sono vuote; solo in virtù delle loro proporzioni rimandano ai generi artistici della tradizione: quella dal formato quadrato, Natura morta, allude alla misura classica del soggetto; quella orizzontale alle proporzioni del paesaggio; quella stretta e allungata al Ritratto a figura intera.
Natura morta stabilisce una relazione con il formato quadrato della pittura tradizionale, per poi sabotarla con la sua assenza.
La natura morta immaginaria si sovrapporrà con ciò che verrà incorniciato di volta in volta in ogni occasione espositiva.
The rules of the game, 1991
Galleria Salvatore Ala, 560 Brodway New York; dal 28.9.1991 al 2.11.1991
A cura di Antony Iannacci
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